Basta pesticidi!
L’esposizione ad alcuni pesticidi è associata a malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer e a malattie neonatali, gli agricoltori, le loro famiglie e le persone che vivono in aree rurali dove si pratica l’agricoltura intensiva sono i più colpiti. È la conclusione del rapporto ”Tossico come un pesticida. Gli effetti sulla salute delle sostanze chimiche usate in agricoltura” pubblicato da Greenpeace dopo la recente decisione dell’Oms di riclassificare il glifosato, l’erbicida più diffuso al mondo in uso da decenni, come ”probabilmente cancerogeno”. Per questo, oltre che per l’impatto sull’ambiente, Greenpeace chiede l’eliminazione dei pesticidi di sintesi e un’inversione di marcia verso l’agricoltura ecologica. Il rapporto riassume i risultati degli studi più recenti sui pesticidi e sul loro utilizzo da cui risulterebbe evidente il legame tra l’uso di pesticidi e numerose tipologie di tumore e che certe sostanze (come i piretroidi di sintesi) potrebbero danneggiare il sistema immunitario e quello ormonale e costituire un fattore di rischio aggiuntivo per malattie croniche come l’asma. Varie sostanze, tra cui alcuni organofosfati, carbammati, piretroidi e neonicotinoidi, risultano tossiche per il sistema nervoso e potrebbero avere effetti duraturi sulla salute anche a bassi livelli di esposizione. Il rischio associato a certi pesticidi, rileva il rapporto di Greenpeace, dipende inoltre dal corredo genetico degli individui esposti, ma l’esposizione in gravidanza comporta pericoli per il bambino nella sua fase di sviluppo. Considerando le diverse vie di esposizione alle sostanze chimiche in casa, nel cibo e nell’ambiente, la salute dei bambini è quella più a rischio, in virtù di tassi di esposizione più alti e di una minore capacità di metabolizzare le sostanze tossiche. Secondo Greenpeace, il futuro dell’agricoltura deve essere tracciato indirizzando i finanziamenti pubblici verso la ricerca, lo sviluppo e l’applicazione di pratiche agricole ecologiche, così da abbandonare l’attuale dipendenza da pesticidi sintetici a favore di pratiche sostenibili per il controllo dei parassiti. L’Europa e l’Italia, in questo campo, sono in grado di agire da apripista in un comparto cruciale della green economy. Greenpeace ha lanciato una piattaforma online per evidenziare i fallimenti dell’agricoltura industriale e invitare tutti ad agire in prima persona.