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M.O.C.A. ..... questi sconosciuti!


I contenitori per alimenti sono onnipresenti.

La loro diffusione nel settore alimentare è impressionante: non c'è materia prima di origine animale o vegetale od altro alimento che oggi non sia confezionato, specialmente nella grande distribuzione.

E allora conosciamo i MOCA. Cosa sono?

MOCA è l'acronimo di MATERIALI ed OGGETTI a CONTATTO con ALIMENTI e ne fanno parte tutti i materiali e gli oggetti che sono destinati ad entrare in contatto con gli alimenti e con l'acqua.

Quindi oggetti fabbricati con materie plastiche, cellulosa rigenerata, carta e cartone, gomma, lega metallica, ceramica, alluminio, vetro, contenitori per il trasporto degli alimenti, macchinari per la trasformazione dei prodotti alimentari, materiali da imballaggio, utensili ed elettrodomestici da cucina, posate e stoviglie ecc.

Oggi proviamo ad informarci sulla plastica.

I riferimenti normativi in questo ambito sono molteplici sia nazionali che europei e stabiliscono quali sostanze possono essere utilizzate nella fabbricazione degli oggetti destinati al contatto con gli alimenti, quali requisiti generali devono possedere e quale sia il limite concesso e la soglia massima accettabile per ciascuna sostanza .

Questi materiali inoltre vengono marchiati con un codice numerico e una sigla.

Con questo codice sono classificate le bottiglie dell'acqua, di bibite, contenitori per shampoo. E' importante sapere che le bottiglie di plastica non andrebbero riutilizzate, non andrebbe mai inserito al loro interno liquidi caldi e mai esposte al sole, perchè il calore ne altererebbe la composizione e ciò sarebbe un rischio per la nostra salute. Questa precauzione dovrebbe essere adottata anche quando gli oggetti di plastica che usiamo per uso alimentare presentano alterazioni come segni, tagli, rotture, poiché un utilizzo prolungato di questi oggetti deteriorati potrebbero far trasmigrare sostanze chimiche nei cibi con

cui entrano in contatto.

Con il codice - polietilene - si indica invece la plastica più sicura in merito alla sua reattività con le sostanze con cui viene in contatto. Va preferita soprattutto se dobbiamo usarla a contatto con il calore.

Con questo codice è classificata la plastica meno idonea, perchè rilascia sostanze pericolose sia per noi che per l'ambiente, se bruciata produce diossina. Nonostante ci siano già in commercio pellicole FREE PVC, a tutt'oggi sono ancora molte le pellicole utilizzate per avvolgere il cibo con la presenza di questa sostanza. In più contengono anche ftalati che ne garantiscono si l'elasticità ma purtroppo essi migrano anche con facilità quando sono a contatto con gli alimenti grassi . Sono composti chimici che dal 2009 sono riconosciuti come interferenti endocrini rischiosi per la nostra salute e se accumulati nel corpo possono

nuocere a fegato e reni.

Con questo codice è classificata la plastica che viene utilizzata per produrre i sacchetti da freezer, sac a poche, guanti usa e getta presenti nei reparti dei supermercati e bottiglie spremibili .

Anche per questi oggetti vige la regola che non possono essere riutilizzati e i sacchetti da freezer non possono essere usati per la cottura, salvo diverse indicazioni.

Con questo codice si indica la plastica moplen. Moplen o polipropilene fu scoperto negli anni 50 da un italiano ,Giulio Natta, che vinse il premio Nobel per la chimica. Dal 1957 è venduta in tutto il mondo.

E', ancora oggi, una delle materie termoplastiche più utilizzate nell'industria, trovando largo impiego nell'ambito casalingo come ad esempio secchi, colapasta, buste per la pasta e nell'ambito idrosanitario tubi di scarico e sifoni.

Con questo codice si indica il polistirolo. E' usato per le suo potere isolante . Vaschette per il gelato e contenitori per il trasporto di alimenti sono i principali oggetti fatti con questo materiale. Contiene lo stirene che ha una struttura simile agli estrogeni ed è potenzialmente in grado di generare interferenze ormonali ma i dati a tutt'oggi a disposizione sono ancora controversi, a differenza degli ftalati che sono già riconosciuti.

Con questo codice sono identificate tutte le altre materie plastiche tra cui contenitori in policarbonato, resine epossidiche e melminiche. Gli oggetti in questione sono bicchieri e stoviglie, insalatiere, spremiagrumi, ecc.,del tipo rigido, antiurto e colorato, oppure trasparenti nel caso del policarbonato come ad esempio i boccioni per l'acqua. In resina melaminica sono i piatti infrangibili e decorati per bambini. In resina epossidica sono i rivestimenti interni delle scatolette, delle lattine e dei barattoli. Questi contenitori sono legalmente in commercio (in Italia) ma contengono sostanze provatamente nocive come il bisfenolo A , la formaldeide e la melamina.

Il bisfenolo A o -BPA - interferisce con lo sviluppo sessuale del feto, agisce sul sistema nervoso, provoca aritmie cardiache ed altri rischi per la salute umana.

Come altre sostanze analizzate, anche il BPA può migrare in piccole quantità nei cibi e nelle bevande.

Per il principio di precauzione l'Unione Europea ne ha proibito l'utilizzo nei biberon. La Francia ne ha proibito l'utilizzo.

Dal 2010 il Canada, USA e Norvegia e dal 2011 la Svezia, hanno eliminato il bisfenolo A dall’elenco delle sostanze consentite per la fabbricazione di materiali ed oggetti destinati al contatto con gli alimenti.

E noi in Italia, quando prenderemo precauzioni simili?

Nel frattempo arrangiamoci da soli !

Preferiamo contenitori in vetro. Il vetro non passa alcuna sostanza agli alimenti. È possibile godere di una cucina salubre utilizzando PIROFILE e CASSERUOLE di questo materiale, che possono andare anche in forno.

Impariamo a leggere questi simboli. Evitiamo di comprare materiali contrassegnati con i codici 3, 6, e 7 e quelli in cui non appare nessuna sigla.

Scommettiamo che se ciò diventa uso comune le aziende alimentari ci verranno dietro?

Io inizio e voi?

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