10 buoni motivi!
10 buoni motivi per lavare i vestiti NUOVI
Il Dr. Mercola sostiene che a seconda di dove l'abbigliamento è stato fabbricato (spesso Cina o paesi asiatici) dove i controlli praticamente non esistono, può contenere più sostanze chimiche a rischio per la nostra salute.
Anche se sembrano incontaminati e freschi da negozio è molto meglio procedere al lavaggio del capo acquistato per almeno 10 buoni motivi.
Ne vediamo il perchè:
1) I coloranti presenti nei tessuti come azoici-anilina, possono causare reazioni cutenee, i più sensibili si possono trovare zone con pelle rossa, prurito e secca, soprattutto dove il tessuto strofina direttamente sulla pelle, ad esempio collo, ascelle e cosce.
2) La formaldeide viene utilizzata anche nell'abbigliamento per ridurre pieghe e muffa. Purtroppo oltre a causare eczemi e disturbi ormonali purtroppo e noto cancerogeno.
3) Ci sono anche tensioattivi come gli etossilati di nonilfenolo (NPE) che sono tensioattivi che interferiscono con le nostre ghiandole endocrine.
4) Anche il triclosan che è un antimicrobico è usato in agricoltura ma talvolta viene aggiunto ai tessuti, compresi gli indumenti. La ricerca ha dimostrato che triclosan può alterare la regolazione ormonale e può interferire con lo sviluppo fetale. Studi sugli animali hanno anche sollevato preoccupazioni circa la sua capacità di influenzare la fertilità. Batteri esposti a triclosan diventano resistenti agli antibiotici.
5) I vestiti antimacchia sono pieni di composti perfluorinati (PFC), che sono tossici per l’uomo e per l’ambiente. Avrete spesso sentito parlare di PFC in relazione alle pentole antiaderenti, ma sono comuni anche nei tessuti.
6) A meno che l’abbigliamento che si acquista è biologico, è quasi certo che i vestiti siano realizzati con cotone geneticamente modificato che è fortemente trattato con pesticidi e altre sostanze chimiche durante la produzione.
7) Sostanze chimiche spesso utilizzate per le finiture sono: formaldeide, soda caustica, acido solforico, resine, sulfamidici, alogeni e bromo. Alcuni capi di abbigliamento importati sono ora impregnati con disinfettanti di lunga durata che sono molto difficili da rimuovere.
8) Aldicarb, parathion e methamidopho, tre dei insetticidi più intensamente pericolosi per la salute umana, sono quelli più comunemente utilizzati nella produzione di cotone. L’Aldicarb può uccidere un uomo con una sola goccia assorbita attraverso la pelle, ma è ancora utilizzato in 25 paesi e negli Stati Uniti, dove in 16 stati è stato scoperto nelle falde acquifere“.
9) Presso la New York University, facoltà di Microbiologia e Immunologia sono stati condotti test su pantaloni, camicie, biancheria intima, giacche e altri capi d’abbigliamento acquistati presso negozi di catene di abbigliamento sia di fascia bassa che di fascia alta. I test hanno rivelato un certo numero di composti sgradevoli in agguato sui “nuovi” capi tra cui: secrezioni respiratorie, flora cutanea e fecale, Lieviti ….in un certo senso si sta toccando l’inguine o le ascelle di qualcuno.”
10) Tutte queste sostanze però che cerchiamo di allontanare dalla nostra pelle con il lavaggio, purtroppo, finiscono nell'ambiente dove si accumula nei sedimenti e viene ingerito dai pesci e dalla fauna selvatica.
Quindi lavare i capi nuovi prima di indossarli è senz'altro di un buon consiglio, specialmente se si tratta di indumenti a contatto diretto con la pelle, ma dovremmo iniziare a scegliere ed acquistare solo abbigliamento dove in etichetta è riportato che sono testati per la presenza di sostanze nocive, come spesso troviamo nelle etichette dell’intimo.
Prediligere cotone o canapa biologico che non sia geneticamente modificato è il miglior scelta, ma se si vuol proprio acquistare un capo di dubbia produzione, si sappi che si deve lavarlo almeno una volta prima di indossarlo e di lavare le mani il prima possibile, quando si esce dal negozio.
Dobbiamo essere consapevoli che le nostre scelte influenzano il mercato ….. e non il contrario!